6 + 1 consigli dopo la chirurgia bariatrica

La chirurgia bariatrica o chirurgia dell’obesità può essere davvero un ottimo strumento per chi, per tanti anni ha combattuto contro una malattia: l’obesità.
Perché l’obesità è una malattia.
Ovviamente questo tipo di chirurgia è utile per chi già ha tentato altre strade: l’approccio psico-nutrizionale, le diete, le pillole magiche, gli sciamani e qualsiasi altra cosa abbia in qualche modo fatto tante promesse di cura.

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“La chirurgia dell’obesità o chirurgia bariatrica puo’ essere una valida soluzione ma…deve essere gestita con la testa!”
https://youtu.be/_Or7RWwi9fA


Come affrontare allora i fattori e le problematiche successive ad un intervento chirurgico, che possono comportare uno stallo dei risultati o peggio, un aumento di peso? Ti rispondo di seguito, sulla base della notevole esperienza maturata in questi anni, occupandomi di disturbi dell’immagine corporea, disturbi del comportamento alimentare (DCA) e di persone con obesità in percorso bariatrico, prima, durante e dopo l’intervento.

  1. Cambiare, non solo … trasformarsi
    Ci sono vari tipi d’intervento e non voglio parlarti qui nel dettaglio di ognuno di essi, ma il primo obiettivo non deve essere solo il “perdere peso”, bensì cambiare abitudini, stile di vita. Se non c’è cambiamento, ci sarà solo una trasformazione che non ti basterà per vincere l’obesità nel lungo periodo. Alcuni interventi di chirurgia bariatrica, infatti, possono aiutarti a raggiungere un calo di peso repentino, se le cose vanno per il verso giusto. In questo caso, il corpo si trasforma velocemente, ma se non segue un reale “nuovo atteggiamento” e un cambiamento reale e duraturo (diciamo anche costante) anche dello stile di vita, il risultato potrebbe fermarsi e non essere sufficiente.
    Come puoi accorgertene?
    Se l’unica cosa che fai è quella di controllare ogni giorno e più volte al giorno il peso che stai perdendo (o meno) sulla bilancia, stai dando un significato “magico” al peso.
    Ad esempio, se ti stai dicendo:

    • “Beh, perdo 10 chili e andrò a cercar lavoro”
    • “Ne perdo 20 e cercherò il/la fidanzato/a”
    • “Ne perdo 30 e andrò a fare un corso di ballo” etc etc
      Ecco che stai guardando al tuo peso senza fare niente nel “mondo reale”.
      Inizia a fare qualcosa e inizia a farlo adesso.
  2. Disciplina … anzi multidisciplinare!
    Non sto parlando delle regole ferree che non vorrai seguire e che sin dall’infanzia ti hanno costretto in qualche modo in una gabbia, sbaglio? Mi riferisco all’assoluta necessità di farti seguire da un’èquipe multidiscipinare.
    Cosa significa?
    Non esiste solo il chirurgo, non esiste solo la dietista e non esiste solo lo psicologo. Tutti insieme possono aiutarti. Dimenticavo l’endocrinologo, l’internista e tutto il resto, ok…ci siamo capiti 🙂 In più, oltre a farti seguire da un team multidisciplinare esperto di obesità e disturbi alimentari, quindi, NON un gruppo di tuttologi, è necessario che tu segua con costanza e metodo le visite di controllo post-operatorio . Ci sono dei gruppi di lavoro molto validi in Italia che fanno visite (i cosiddetti follow-up) a 1, 3, 6, 12 mesi dal post-intervento e anche più ravvicinati in caso di necessità. Cerca di affidarti a chi ti seguirà con costanza e che ti possa garantire di essere seguito da varie professionalità dedicate proprio per accompagnarti in questo percorso di rinascita.
    Le visite di controllo sono momenti importanti, in cui puoi fare tutte le domande che ti frullano in testa e cercare allo stesso tempo, anche l’ aiuto di cui hai bisogno quando le cose non vanno come vorresti e come dovrebbero andare.
  3. Tararsi … piuttosto che testarsi
    Significa che molte persone, dopo la chirurgia dell’obesità vengono da me per gestire un problema di recupero del peso e mi dicono :”Beh, ho mangiato una pizza e mezza, quindi vuol dire che ci sta!“. No, vuol dire che ce l’hai fatta stare, in qualche modo.
    Mi spiego meglio: “testarsi” è un po’ come collaudare un aereo ed è qualcosa che dovresti evitare il più possibile. Quando testi un aereo, cerchi di andare più in alto e più in basso possibile, con il rischio che potresti anche cadere al suolo rovinosamente. Tararsi invece, ed è quello che ti consiglio, significa fare qualcosa di millimetrico. Questo ti permetterà di sentire l’intervento che hai appena sostenuto, di esserne maggiormente consapevole e di sapere quanto, cosa e come stai mangiando.
    Ti pare poco?
    La velocità con la quale mangi, la consistenza dei bocconi e la qualitá dei cibi che mangi così se sono più salati o più dolci, rappresentano tutti elementi da considerare. Le variazioni del palato dopo un intervento di chirurgia bariatrica sono importanti, scommetto che il tuo psicologo non te lo aveva mai chiesto. Sono domande che dovrebbero farti gli esperti, ma soprattutto che dovresti farti anche (e soprattutto) tu. Quando stai perdendo peso non esserne solo felice, ma cerca di capire cosa sta accadendo davvero nel tuo corpo. Fatti delle domande. Gran parte degli interventi sono gastro-restrittivi e questo significa che, in estrema sintesi, restringono la capacità del tuo stomaco di contenere alimenti. Dovrebbero quindi, farti sentire una maggior sazietà e farlo anche più velocemente rispetto a quando non avevi subìto l’intervento.
    Se mangi veloce non riesci a fare in modo che il cervello si accorga che stai mangiando. Questo non va bene. Oltre a questo, gli interventi gastro-restrittivi, hanno una funzione di correzione del tuo comportamento.
    Che cosa significa?
    Facciamo finta che io abbia un palloncino intragastrico o un bendaggio gastrico: sono a tavola e sto mangiando il mio pasto. Se lo stomaco, insieme al dispositivo, palloncino o bendaggio che sia mi sta dicendo “FERMATI”, io lo devo ascoltare!
    Non andare oltre. Fidati.
    Se non lo ascolterai…beh sappiamo come va a finire e preferirei non lo scoprissi sinceramente… 🙁
  4. Essere responsabili invece che… sentirsi in colpa
    Sentirti in colpa non serve a molto anche perché questa (la colpa) arriva dopo il “misfatto”. La chirurgia bariatrica, quando fatta bene, cioè quando stai affrontando il percorso con molti professionisti che ti seguono e con costanti visite di controllo, dovrebbe aiutarti ad aumentare il tuo senso di responsabilità. Il problema, quando qualcosa non funziona, è di dare totalmente la responsabilità dei vantaggi e svantaggi unicamente all’intervento stesso. La chirurgia bariatrica è un aiuto, un ausilio che puoi utilizzare ma che deve servirti ad imparare nuove cose di te, del tuo stomaco e permetterti di avere una nuova vita.
    Rinasci e impara cose nuove, mi raccomando 🙂
  5. Impegno piuttosto che … scorciatoie
    Se lasci tutto in mano alla parte chirurgica senza occuparti dei comportamenti verso il cibo e del cibo stesso, quindi la parte nutrizionale e psicologica, tutto ti sembrerà una scorciatoia. Avrai dato la responsabilità totalmente all’intervento chirurgico, mentre è importante che ci sia non tanto una parte di sacrificio ma una parte, di responsabilità, di conoscenza di te, per la tua rinascita.
    Questo tipo di chirurgia, così specifica, serve a darti altre possibilità.
    Ricorda che non stai solo perdendo peso ma ti stai salvando anche la vita. Non farti fregare da chi ti dice che basta un po’ di impegno o della cosiddetta “forza di volontà”. Ci sono tanti meccanismi che sono andati diversamente da come dovevano e le diete, le tante diete che sicuramente hai fatto sino a giungere al tavolo operatorio, non funzionano e non funzioneranno più a dovere. Un prerequisito fondamentale per accedere alla chirurgia bariatrica è proprio averci provato e riprovato…
  6. Aspettative realistiche
    Le tue aspettative potrebbero essere irrealistiche quando ti aspetti un calo di peso molto elevato e immediato. Ciò significa che ti stai aspettando il 50% del calo di peso rispetto a quel 100% che hai adesso. Se pesassi 100 chili ti aspetti che l’intervento ti aiuti a perderne 50 in tempo brevissimo.
    Un po’ tanto, vero?
    Non fare confronti, mi raccomando…ogni corpo e situazione è diversa dall’altra, non cadere in questa trappola, ok? Si parla di perdita di peso relativamente al peso in eccesso e ti dico subito che c’è qualcuno (non faccio nomi) che dice che una persona affetta da obesità dovrebbe accontentarsi di un 10% di calo di peso.
    So già che starai ridendo. Beh, anch’io.
    Forse perché non ha mai camminato nelle tue scarpe, ma tu lascialo parlare, con lui ci parlo io 🙂 Posso dirti che la media solitamente per la ricerca scientifica è del 20-30% di calo di peso. Avere una visione irrealistica del calo ponderale previsto, potrebbe non renderti soddisfatta dei tuoi risultati, quindi fai attenzione. Questo a lungo andare può portare a una frustrazione che molto spesso fa ricascare nell’ utilizzo del cibo come una volta, per gestire le emozioni.
    Non cascarci.
    Un’altra cosa importante è proprio il fatto che un intervento gastro-restrittivo, malassorbitivo o misto/funzionale che sia, ti impedirà nel primo periodo (e si spera anche dopo) di utilizzare il cibo per compensare le emozioni. Se non hai fatto un percorso per gestire le emozioni e la fame nervosa o peggio il binge eating e la bulimia nervosa (quest’ultima assolutamente sconsigliabile, se presente) è meglio che tu l’intraprenda sin da ora.
  7. Datti delle regole
    Lo so che non ti piacciono però mira anche, come ti ho detto prima ad avere maggiore consapevolezza di ciò che mangi. Anche le porzioni ti sembreranno più piccole, lo so, e dovranno esserlo, mi raccomando. Se inizierai a vedere dei cambiamenti sotto questo aspetto, cioè se vedi che le porzioni sono sia troppo esigue che maggiori o simili a quelle che utilizzavi prima della chirurgia, non farlo diventare una regola ma parlane con la tua nutrizionista/dietista. Perché se le quantità di cibo diventano quelle del pre-intervento è importante capirne subito il perché. Cerca soprattutto di parlarne sempre con i tuoi esperti di riferimento e soprattutto di avere una dieta varia e sempre discussa con il tuo team.
    Come ti ho detto all’inizio, l’obesità è una malattia che va curata in maniera multidisciplinare e con costanza, sempre. Non dimenticare che non va mai abbassata la guardia con questa malattia, è importante che tu lavori duro. Soprattutto ricordati che cambia ciò che può cambiare e cambia chi vuole cambiare… (cit. MindFoodNess, dal mio ultimo libro, dove potrai trovare molti altri utili consigli).
    Buon cammino, abbi cura di te.

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La chirurgia dell’obesità o chirurgia bariatrica può essere una valida soluzione ma…deve essere gestita con la testa!

Emanuel Mian
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