COLON IRRITABILE: un aiuto dalla dieta “A RIDOTTO CONTENUTO DI FODMAP”

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Quando parliamo di sindrome dell’intestino o colon irritabile (in inglese IBS, Irritable Bowel Syndrome) ci riferiamo ad un disturbo funzionale dell’intestino che presenta un quadro sintomatologico assai variegato e poco specifico:

Quali sono i fattori predisponenti?

Ancora non si conoscono le cause e i fattori di rischio della sindrome dell’intestino irritabile

Sono state avanzate ipotesi su diversi fattori genetici, ambientali, o sulla sensibilità verso determinati alimenti, precedenti episodi infettivi a carico del tratto intestinale, il sesso femminile, lo stress o la depressione.

Chi ne soffre?

Il numero di nuovi casi diagnosticati di sindrome dell’intestino è in rapida crescita; si stima che nei paesi industrializzati occidentali la prevalenza nella popolazione sia compresa tra il 10 e il 15 per cento.

Le donne colpite sono il doppio rispetto agli uomini: probabilmente ciò dipende dall’influsso degli ormoni sessuali sul tratto gastrointestinale. Comunque sia, solo il cinque per cento delle persone colpite consulta il medico al presentarsi dei sintomi.

 

La diagnosi

Nella maggior parte dei casi si tratta di un iter lungo: si tratta di un disturbo funzionale che non provoca danni visibili alle pareti dell’intestino e per cui non esistono ancora esami specifici. Si procede molto spesso attraverso l’esclusione di altre patologie (es: celiachia, allergia frumento, intolleranze…)

Le attuali linee guida diagnostiche (per l’adulto) suggeriscono che si è in presenza di una sindrome dell’intestino quando si presentano queste tre situazioni:

 

  • le alterazioni nel processo digestivo e nell’evacuazione (p.es. dolori addominali, flatulenza, ecc.) durano più di tre mesi e si sviluppano fino a diventare disturbi intestinali cronici;
  • i disturbi sono così forti che il paziente richiede il consulto medico e avverte una riduzione della sua qualità di vita;
  • non sono presenti altri quadri clinici (p.es. celiachia) che potrebbero essere la causa di tali sintomi.

Cosa fare? La strategia alimentare

Al di là della terapia farmacologica suggerita dal proprio medico, quando si soffre di colon irritabile sapere cosa mangiare è un passo fondamentale nel processo di cura.

La strategia, confermata dai più recenti studi clinici, consiste nel limitare l’apporto di cibi che fermentano: si allevia lo stress a carico dell’intestino e migliorano i sintomi.

Ma cosa sono i cibi che fermentano? Sono i FODMAPs, acronimo che sta per Fermentable Oligo-, Di- and Mono- saccharides And Polyols, cioè mono- di- oligo- saccaridi e polioli fermentabili. Si tratta di un gruppo di carboidrati che comprende fruttosio, lattosio, fruttani, galattani e polioli come lo xylitolo, il sorbitolo e il mannitolo. Si tratta di sostanze che hanno tre caratteristiche in comune:

  • sono scarsamente assorbite nell’intestino tenue;
  • sono molecole piccole in grado di richiamare acqua nel lume intestinale;
  • sono rapidamente fermentate dai batteri intestinali, con produzione di gas.

 

La Dieta FODMAP si basa sulla restrizione del consumo di elementi ricchi dei carboidrati indicati per un determinato periodo di tempo. Si procede per fasi successive che vanno dall’eliminazione dei cibi ad elevato contenuto di FODMAP fino alla loro graduale reintroduzione. L’obiettivo è comprendere quali sono gli alimenti che generano i sintomi e in che quantità vengono accettati dall’intestino.

Ogni dieta è studiata ad hoc sul singolo paziente, nel rispetto delle caratteristiche e delle esigenze del singolo.

È un approccio che richiede tempo, pazienza e costanza, ma i risultati in termini di miglioramento della qualità di vita possono essere davvero notevoli.


Come dice il proverbio “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Perciò prima di iniziare a seguire la dieta vera e propria è opportuno acquisire alcuni comportamenti quotidiani che a prescindere dalla patologia contribuiranno al benessere del nostro intestino.

 

MANTIENI UNA BUONA IDRATAZIONE. Un corretto equilibrio idrico è importante per garantire una consistenza morbida delle feci. Bevi 6-8 bicchieri di acqua al giorno per garantire il benessere intestinale

UTILIZZA PREPARAZIONI SEMPLICI. Preferisci cotture al vapore, ai ferri, al cartoccio, alla griglia, al forno, ma non rinunciare al gusto: utilizza erbe aromatiche e soprattutto la fantasia per portare in tavola piatti semplici ma sfiziosi

SEGUI UN’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA. Carboidrati, proteine e grassi tutti presenti ad ogni pasto! Varia spesso le scelte e punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

IMPARA A LEGGERE LE ETICHETTE. L’etichettatura di un prodotto è in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli, soprattutto in caso di allergia o ipersensibilità ad alcuni ingredienti

MANGIA LENTAMENTE. È importante consumare i pasti seduti a tavola, prendendosi il tempo necessario per gustare quello che si ha nel piatto

MASTICARE e MASTICARE. La digestione inizia in bocca e il cibo accuratamente sminuzzato consente una digestione migliore e più veloce

RALLENTA! Molti fattori esterni alterano l’equilibrio dell’organismo mettendo in allerta il sistema nervoso compreso quello intestinale.

MODIFICA LO STILE DI VITA. Fai regolarmente attività fisica, segui un’alimentazione equilibrata e in questo caso a ridotto contenuto di FODMAP…l’intestino ti ringrazierà!

 

Ma soprattutto teniamo bene a mente…

 

INDIVIDUALITA’. Occorre partire dal presupposto che ogni individuo possiede un sistema digestivo unico nel suo genere e pertanto non esiste un’alimentazione standard in grado di risolvere tutti i problemi: l’approccio dietetico deve essere personalizzato sul singolo caso.

PROFESSIONALITA’. La dieta a ridotto contenuto di FODMAP offre una valida alternativa terapeutica in caso di sindrome dell’intestino irritabile, ma ci si può trovare spiazzati dall’idea di dover abbandonare la propria routine alimentare. L’aiuto della dietista sarà indispensabile per fornire gli strumenti e l’aiuto necessario per rendere il percorso il più semplice possibile.

CHI FA DA SÉ…MEGLIO DI NO! Questo tipo di dieta è costituito un protocollo ben delineato e il fai da te è sconsigliabile. È corretto informarsi e conoscere, ma fatevi seguire da un professionista preparato che sappia dare indicazioni precise sulle modalità con cui implementare questo particolare regime alimentare per non andare in contro a carenze o eccessi alimentari.

Emanuela Russo
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Cuneo C. La dieta FODMAP- Sperling & Kupfer