Il Centro della fame

Il cosiddetto “centro della fame” si trova nel cervello in un’area profonda chiamata ipotalamo. È una sorta di centralina di collegamento tra il sistema nervoso autonomo, che regola varie funzioni dell’organismo – tra cui l’appetito e la fame – e quello endocrino, che gestisce il rilascio di ormoni.

Quando il disagio emotivo e lo stress perdurano nel tempo, l’organismo reagisce aumentando la produzione di adrenalina. Questo mediatore, a sua volta, stimola la produzione di insulina, l’ormone che controlla il senso di fame. L’ipotalamo regola anche la concentrazione di zuccheri (glucosio) attraverso un continuo equilibrio dinamico dei livelli di insulina e glucagone. L’insulina è l’ormone “chiave” che permette al glucosio di entrare nelle cellule che lo ”bruciano” per trasformarlo in energia utile per l’intero organismo. Il glucagone ha un’azione antagonista a quella dell’insulina. Se i livelli di zucchero nel sangue  scendono troppo, allora scatta la fame.

Se all’improvviso, ci si accorge di ingoiare tutto ciò che capita a tiro, senza distinzione di gusti e sapori, di essere attratti – a differenza del solito – da alimenti che non abbiamo mai apprezzato prima, di pensare continuamente al cibo, in ogni momento, di non riuscire più a distinguere tra le pietanze che piacciono davvero e quelle verso cui  – almeno finora – abbiamo provato indifferenza se non repulsione, allora deve scattare l’allerta perché significa che qualcosa non va ed è bene scoprirlo prima possibile.